logo Litton industries   Litton industries ABS 1601



 

Scheda del prodotto


Costruttore: Litton industries
Categoria: mini computer
Luogo d'origine:
Anno produzione: 1972
Catalogato nel: 2021
Dati tecnici: ABS 1601=unità centrale; Litton Model 60/70 = lettore e perforatore; Litton ABS 52=tamburo aggiuntivo; Litton ABS 1231=telescrivente; Litton ABS 44=controller periferiche


Descrizione

Charles Litton, attivo nel campo elettronico fin dal 1920, fondò l’azienda nel 1953 con altri soci finanziatori. La Litton Industries ebbe subito successo grazie ad importanti contratti nei settori della difesa e della navigazione, e si trasformò in multinazionale. Nel corso degli anni si fuse o assorbì varie aziende del settore del calcolo, tra cui Monroe (1958, famosissima per le calcolatrici), Royal McBee (1963, macchine da scrivere) e la tedesca Triumph-Adler (1969, macchine da ufficio), ampliando e diversificando molto i suoi settori produttivi.
Litton fu attiva fin da subito nella produzione dei primi sistemi di computer (anni ’50), principalmente nel settore militare ed aerospaziale, ma sviluppò anche una linea di computer commerciali, come il nostro ABS 1601 (Automated Business Systems).
Il nostro computer non brillava certo per prestazioni o caratteristiche tecnologiche all’avanguardia, ma era lo specchio dell’hardware a basse prestazioni utilizzato nei primi anni ’70. I microprocessori ancora non esistevano e la tecnologia stava lentamente migrando dai transistor ai circuiti integrati; l’input-output avveniva per mezzo di media perforati (schede o nastri) e stampanti ad aghi. Solo nei sistemi di medio-alto livello si usavano già i video terminali ed i dischi fissi, ben più performanti.
Questo computer apparì intorno al 1972, testimonianze pubblicitarie del nostro servizio Vintads (www.vintads.it) ci presentano modelli Litton ABS simili in forme e dimensioni nel 1971; il 1601 probabilmente fu una loro evoluzione e quindi uscì poco dopo.
Il 1601 è un computer con architettura molto particolare: è seriale (sì, elabora un bit alla volta, altro che i 64 bit di oggi!), trasferimento dei dati verso le periferiche a 8 bit, con un tamburo magnetico che funzionava da RAM e poteva contenere circa 4000 parole a 40 bit, per un totale, al giorno d’oggi, di circa 20 KB. Niente male, se si pensa che i computer medi all’epoca avevano a disposizione solo 4KB di RAM. Litton scelse l’insolita dimensione di 40 bit per memorizzare numeri con segno grandi fino ad 11 cifre, fattore necessario per un utilizzo contabile che era l’ambito d’utilizzo di questo tipo di macchina. Questa commistione di rappresentazione dei dati seriale-parallelo è molto simile a sistemi utilizzati nei vecchi computer a valvole (come l’IBM 604): anche qui probabilmente la scelta è motivata da motivi di risparmio economico.
Le connessioni tra i vari apparecchi sono realizzate con cavi e connettori standard 1966 a 27 poli, di chiara origine militare, in utilizzo alla Litton per altri tipi di apparecchi.
Il tamburo magnetico era ormai uno strumento obsoleto e si preferiva l’uso delle memorie a nuclei magnetici o a semiconduttori, che però all’epoca erano ancora troppo costose per soluzioni low-end, richiedendo molti circuiti attivi. Anche a causa della lentezza del tamburo l’elaborazione era molto lenta, con un linguaggio di programmazione interpretato molto vicino al linguaggio macchina, quindi tutt’altro che amichevole e riservato ai soli esperti.
L’unità centrale (denominata, appunto, ABS 1601) è sormontata dalla console e dal controller delle periferiche (ABS 44), con i pulsanti e le lucette tipiche dei computer dell’epoca. Le schede elettroniche all’interno presentano una scarsissima integrazione dei componenti, segno di uno scarso lavoro di ingegnerizzazione. Stessa cosa vale per il collegamento tra le varie schede: non esiste una scheda madre, ed il collegamento è realizzato con tutt’altro che affidabili bande cablate. È presente anche un’espansione di memoria, sempre con tamburo magnetico, siglata ABS 52. La telescrivente ABS 1231, posta sopra una scrivania apposita, fungeva da unità di input e output, con una stampante a margherita ed una tastiera con un particolare riconoscimento ottico dei tasti premuti. Il lettore-perforatore di nastro ABS 60/70, di curiosa forma simile ad un lavello da cucina, funziona come unità di archiviazione dei dati, alla bassissima velocità di circa 50 caratteri al secondo.
I sistemi ABS Litton ebbero un discreto successo commerciale negli USA; malgrado ciò Litton decise, intorno al 1973, di uscire progressivamente dal mercato dell’informatica commerciale. Questo favorì la nascita di alcune aziende (come l’americana Warrex) che, per assistere ed accaparrarsi gli ex clienti Litton, strutturarono alcuni dei loro prodotti per essere compatibili con la strana tecnologia usata da Litton. I loro dischi, per esempio, avevano i settori grandi 400 byte (contro i 512 standard), per contenere con precisione 80 parole a 40 bit dei Litton. Quando si dice approfittare di un’occasione!


Particolarità

Il contaore, installato sul retro della console, indica che il calcolatore ha lavorato per 4.571 ore.


Restauro

Alcune parti della macchina (in uso negli anni '70 alla Kartex di Montecatini Terme) ci sono giunte pesantemente danneggiate, tanto da scoraggiarci nell'esecuzione di un restauro. Oltretutto il recupero è avvenuto in un momento delicato di trasferimento del nostro Museo, in cui lo spazio a disposizione era ridotto ai minimi termini.
Siamo quindi stati costretti a smembrare l'unità centrale ed il lettore/perforatore, pur conservandone il contenuto che è visibile al Museo.
In particolare: il tamburo magnetico ed il lettore e perforatore di nastro cartaceo.

 
 

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