Nel
corso degli anni '60 la tecnologia delle macchine calcolatrici era ormai
consolidata; poche grandi aziende (in Italia Olivetti) si contendevano il
mercato del calcolo elementare. Il grado di perfezione raggiunto consentì di
spingere l'elaborazione meccanica verso altri orizzonti, quali la gestione del
ciclo contabile, la fatturazione, la tenuta del magazzino. Nacquero così le
cosiddette macchine contabili, una sorta di imponenti calcolatrici meccaniche
che, per arrivare alla soluzione dei loro problemi, già sfruttavano parte della
tecnologia elettronica utilizzata nei calcolatori (unità a schede, nastri,
selezionatori, ecc.). Queste macchine, che dominarono il mercato delle piccole-medie aziende per alcuni anni, furono successivamente soppiantate dai calcolatori elettronici di piccola potenza, una volta questi furono introdotti sul mercato a prezzi abbordabili. Qui di seguito è possibile vedere una carrellata di questi singolari strumenti. |